IL RAZZISMO NEGLI STATES OGGI

(Progetto condotto da Emma Viviani sociologa e Michela Del Bigallo video-maker per l’Università di Pisa – Dipartimento Scienze Politiche e Sociali – prof. Andrea Borghini)

Negli anni 2000 a seguito della grave crisi economica e della guerra al terrorismo dopo il 2011, cresce la paura e sempre più il cuore dell’America vive sentimenti di ansia, di sfiducia e di polarizzazione, riportando alla memoria l’antico divario tra bianchi e neri.


Gli attacchi terroristici dell’11 Settembre al World Trade Center di New York hanno avviato un lungo periodo di cambiamento, trasformando la città piu popolosa degli Stati Uniti sia dal punto di vista ideologico e sociale che architettonico e culturale. I vari disordini urbani che si sono susseguiti
riflettono il malcontento di fasce di popolazione ancora fortemente marginalizzata.


I fatti di Minneapolis del 26 Maggio 2020, all’indomani della morte di George Floyd, si sviluppano in un periodo in cui la popolazione americana era già stata messa a dura prova dalla pandemia da COVID-19 e dal lungo periodo di lockdown mettendo in luce la vulnerabilità del sistema
economico.


La popolazione afroamericana è stata maggiormente colpita sia per tassi di mortalità da COVID-19 sia per disoccupazione ed insicurezza economica e tale situazione ha alimentato la spirale dell’esclusione sociale a cui sono esposti gli abitanti più fragili.
I disordini urbani sono fenomeni importanti ai fini di un cambiamento politico e sociale e si contrappongono all’ordine voluto dalle istituzioni, ma contengono al proprio interno i germi del cambiamento.


Questi gravi fatti di cronoca dove la violenza tra afroamericani e polizia riaccende le piazze contro la discriminazione razziale non sono nuovi in America. Abbiamo già assistito a disordini urbani –
i riots – che hanno caratterizzato la storia degli States. Da quelli del ’65 – i fatti di Watts – a quelli del ’92 – i fatti di los Angels – e poi a fatti più recenti fino ad oggi a quelli di Minneapolis.
La storia delle città passa attraverso le due dimensioni di “ordine e di disordine” raccogliendo le energie ribelli di coloro che contestano il sistema, perchè sono costoro gli innovatori del tessuto sociale.


La sociologia americana alla quale intendiamo riferirci è legata al concetto di ambiente e noi vogliamo sviluppare il nostro lavoro indagando il fenomeno ed osservandolo in un rapporto ecologico-sociale e di nuova architettura del territorio, all’interno del quale l’uomo marginale è fortemente legato al suo ambiente di vita, alla cultura di appartenenza e tradizioni.


Il mezzo di comunicazione che abbiamo scelto è quello cinematografico ed intendiamo attraverso un breve filmato – documentario portare una riflessione ampia sui temi che ancora oggi alimentano il razzismo.
Una “docu-intervista” sarà il mezzo attraverso il quale vorremmo approfondire il fenomeno; far riflettere gli studenti su come oggi ci sia ancora una netta spaccatura tra la comunità bianca e quella nera.

Filo conduttore di questo lavoro saranno le interviste che verranno fatte con chi vive o ha vissuto in America, portando la loro testimonianza sulla realtà e le sensazioni percepite.
Fonti alle quali attingeremo saranno inoltre video, foto e file audio dei punti salienti delle battaglie per l’affermazione dei diritti sociali ed umani: da una parte il web dall’altra la cinematografia.

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